CRONACA di un DELITTO CULINARIO
Tutto iniziò in un pigro primo pomeriggio. La casa era stranamente silenziosa, i bambini avvolti da Morfeo abbracciati tra loro. La penombra della sala mi avvolgeva lo spirito e la mente, mentre, distesa sul divano mi lasciavo rilassare dalle fusa della gatta accocolata sul mio ventre. Silenzio prezioso e necessario, interrotto dal trillo fastidioso del telefono. Penso se alzarmi o meno, ma devo interrompere quel frastuono, devo riconciliarmi con il mio oblio pomeridiano.
"Pronto?..."il mio tono sommesso non deve far sentire a suo agio il mio interlocutore. Ecco che dentro al mio orecchio ovattato fiumano parole, come un vortice ineluttabile, che non riesco a fermare, al quale non riesco ad opporre resistenza. "Va bene, vi aspetto per le otto...."
Non ce la facevo a pensare a cosa preparare per la cena, mi ero adagiata sull'idea di una pizza, express per di più, e la vena culinaria non mi apparteneva, almeno quel pomeriggio. Svito con lentezza il serbatoio dell'acqua della caffettiera, avevo bisogno di caffeina per dipanare la mente. Seduta al tavolo della cucina, aspettai il gorgogliare del caffè tamburellando le dita sul piano di legno. Lo sorseggiai lentamente, sentendo la carica impradonirsi di me.
Mi alzai e aprii il frigorofero...va bene mi dissi, che quel dolce sia.
Gli Indizi
Uova
Latte
Zucchero
Vaniglia
Semplice e strabiliante, questo l'effetto che desideravo che sortisse il dolce. Lessi e rilessi la ricetta, nulla mi sembrava impossibile e la tentazione di riprodurre quel voluttuoso ed esotico dessert per i miei ospiti stava diventando sempre più alta. Iniziai versando il latte fresco nella pentola, vi immersi una bacca di vaniglia e portai a bollore. Da quel momento per due ore abbondanti quel liquido bianco si sarebbe impregnato di profumo e concentrato. Ne approffittai per procedere con il resto del menù per la serata. Trascorse le due ore spensi il fuoco, il latte si era ridotto ed emanava un profumo gentile e persistente per la cucina.Ne pregustai il sapore, e lo sguardo ammirato dei miei commensali...
Incominciai a montare le uova con lo zucchero, non immaginando, perchè non vi era scritto, che non dovevo far raddoppiare il loro volume e così continuai finchè il braccio non mi dolse per lo sforzo.. Versai le uova nel latte e mescolai con cura, noncurante dell'aria che si stava inglobando al mio dolce, rovinandolo per sempre...
Ancora all'oscuro dell'inesorabile delusione, procedetti con la preparazione del caramello, tutto filò liscio, non lo bruciai, non mi bruciai..una meraviglia di colore ambrato, come lo volevo io. Procedetti alla cottura a bagnomaria in forno, leggermente spaventata dalle sorti del dessert ma pur sempre abbastanza fiduciosa.
Trascorse un' altra oretta e finalmente aprii lo sportello del forno.
Una terribile zaffata di uovo stracotto, di frittata dolce, di delusione e di figuraccia mi travolse. Mi sarei messa a piangere... Aspettai alcuni minuti, iperscrutando le fattezze di quello che doveva essere un capolavoro da far esclamare " Ma come hai fatto in così poco tempo?!"....
Da buttare.
Lo capovolsi, ma l'eloquente alveolatura del composto non lasciava adito a dubbi. IMMANGIABILE. Da gettare, tutto, senza salvarne nemmeno una cucchiaiata.
Ecco come finisce questa esperienza, con me che getto quel che doveva essere uno splendido Latte Portoghese nel cesto dell'immondizia. La cena è terminata a cucchiaiate di gelato..confezionato, e l'unica consolazione è quella di poter partecipare con questa storia al Disaster Award di Alex.
Se volete vedere il vero Latte Portoghese, rifatto con cura e perizia, aspettate il prossimo post!
..e va bene il disastro...ma tutta la storia...vale 10!!!ehehe..hia mai pensato di scrivere un libro???ciaoo!1Minù
RispondiEliminama nooooo... io mi stavo appassionando alla storia ed è finita in ciofeca :P beh, dovrò davvero attendere i prossimi post!
RispondiEliminaBellissimo davvero il racconto elga...
Elga, mi hai fatto appassionere talmente tanto che...mi è quasi dispiaciuto per il povero latte portoghese, ecco!!!
RispondiEliminaPoverino.....
Ma che racconto!!! m'hai coinvolta in queta appassionante ronaca proprio come legger un racconto giallo che ti tiene con il fiato sospeso...sentivo che la fine era disastrosa, lentamente.Meno male che non ti sei ustionata il tuo grazioso faccino aprendo la porta del forno. Aspetto ora con impazienza la ricetta godurioso.
RispondiEliminaFoto stupende, sei sata bravissima!
Con affetto Pat :)
Be' comunque io l'avrei assaggiato, l'aspetto non mi sembra così terrificante... mai dire mai! Mi propongo come assaggiatrice ufficiale... so che non me ne pentirei!
RispondiEliminasai raccontare le cose in modo incantevole. Mi dispiace per il tuo insuccesso, ma apessi quante volte è capitato anche a me di buttare qualcosa.... Bacioni
RispondiEliminaCronaca eccezionale! Ho letto con molta attenzione e alla fine quasi sono rimasta delusa anche io... Sono curiosa di vedere i risultato migliore!
RispondiEliminaciofeca sì..ma con stile! e che stile!!!
RispondiEliminaI disastri in cucina capitano solitamente ad una manciata di minuti dall'ingresso trionfale degli ospiti a casa nostra. Evviva i gelati "salvadessert"! Buona serata Laura
RispondiEliminaUna storia avvincente con un finale "agghiacciante" ...
RispondiEliminaBaci
Spiritosssima!!!! Hai confezionato il giusto post per partecipare alla simpatica raccolta proposta de Cuoche dell'altro mondo :-)
RispondiEliminaBaci
Suspence, pathos, attesa...ci hai catturati per alcuni lunghi minuti, poi il disastro che ci ha colti di sorpresa, nonostante il crescendo di indizi portasse a pensare al disastro in agguato. Molto affascinante questo tuo giocare con le immagini e le atmosfere da film noir. Peccato che il latte portoghese non si sia salvato, noi facevamo il tifo per lui!
RispondiEliminaBacissimi da Sabrina&Luca
Oddio che risata mi hai fatto fare!!!
RispondiEliminaLa cucina...luogo di tonfi e trionfi....aspetto di vedere il trionfo ;o)
Ciao
Elga, sei la numero uno!! Mi hai fatta morir dal ridere. Anch'io mi metterei a piangere quando sbaglio qualcosa in cucina. Mi prende un nervoso tale che non mi si può parlare per le 24 ore successive.
RispondiEliminaAnch'io ho sfornato la mia ciofechetta ieri...
Rimango in attesa della prossima puntata, quella col lieto fine!
bhe non dovevano nemmeno telefonarti quelli...tutto è partito da lì..... ;)
RispondiEliminacavolo sei diventata nanche uan poetessa . . . storia degna dell'inizio di un romanzo, sai di quelli che hanno come sfondo una gg uggiosa a Londra!!!!! Ottimo direi bella storia complimenti , questa volta non per la ciofeca ma per il racconto baci Elisa80
RispondiEliminaMA noo! sinceramente non riesco a capire cosa tu possa aver sbagliato!!! che delusione a me capita diverse volte ovviamente con le ricette nuove e poi sono incavolata per tutto il giorno, magari anche quello successivo!!!
RispondiEliminaAHIAHiaiiiiiiiii
anche dietro ad una delusione tu ci metti quell'ironia che mi piace moltissimo...insomma una vero racconto alla agatha christie:-)... e poi come si dice:ritenta sarai piu fortunata:-)eppure dalla foto nn si direbbe affatto elga che sia stata una ciofeca:-)bacioni imma
RispondiEliminaIo non so come mai ma da budini e similari escono le peggiori ciofeche! :-))) A me capitò molti anni fa con un immangiabile clafoutis (mai più provato da allora, mi viene ancora la nausea per lo zaffo di frittata!) quindi capisco alla perfezione il tuo sconforto...che però hai raccontato in modo molto piacevole e creativo!
RispondiEliminaDel resto, non essendo una gran sperimentatrice, è raro che esca una ciofeca...peccato, volevo partecipare al contest :DDD
ahahahahahhahahahahahhaah
RispondiEliminal'idea di alex è grandiosa, perchè raccogliere storie divertenti e geniali come questa è veramente carina!
mi hai fatto sentire l'odore (e la delusione) di vedere una frittata dolce cotte ahahaha
mentre mi gusto i ltuo racconto, aspetto il prossimo post per il nuovo tentativo!
un bacioneeee
complimenti...quando ti ci metti sai fare anche delle signore ciofeche...
RispondiEliminacome credo riusciamo tutte noi, anche senza tanto impegno ;-)))))
baci!
Mi aggiungo al coro:sei fortissima!e comunque non mi pare così osceno il risultato..il il cucchiaino l'avrei affondato comunque!
RispondiEliminaBacione
Arietta: In effetti è capitato anche a me con un clafoutis, ma poi ho riprovato perchè è buonissimo!!
RispondiEliminaSara, Imma,Fantasie: Credetemi era immangiabile, uovo strapazzato in brodo di caramello:)))
Mi hai fatto stare col fiato sospeso per tutto il racconto... Sei troppo forte!!
RispondiEliminaP.S. io la ciofeca l'avrei tenuta, magari non per gli ospiti ma qualche cucchiaiatina.... capisciammmmè.... :D :D
mamma, Elga...mi sono ammazzata di risate!!! Continuo a ridere e, intanto, aspetto la versione rivista e corretta! Un bacino. lety
RispondiEliminaCome sempre superlativa...
RispondiEliminaanche nella ciofeca...
Un bacione
Ma santa pazienza, è possibile che tutte le nostre ricette ciofeca hanno un minimo comun denominatore: il caramello??? Se ti ricordi, anch'io avevo postato una ricetta di crema al caramello che sapeva di frittata e anche Lenny è stata fregata dal caramello... Ma dove sta il busillis????
RispondiEliminaMa non avrei mai immaginato cheil tuo latteportoghese non ti riuscisse...non ci posso credere!!!
RispondiEliminaElga, ma tanto noi non ci arrendiamo...avanti, avanti, avanti
Onde: Hai ragione, però qui l'unica cosa che era venuta era proprio il caramello....è tutto il resto che andava buttato:))
RispondiEliminaBè una fantastica ciofeca ;D è successo anche a me la prima volta che ho provato a fare il creme caramel...maledetto vizio di montare le uova!!!!
RispondiEliminabacibaci
fra
Ma come hai descritto bene questo tuo ( raro ) disastro culinario!!! La storia è semplice..ma era come se ti vedessi..sei stata bravissima!
RispondiEliminaUn abbraccio...Stefania
Carissima Elga, complimenti per il tuo racconto , perchè a me sembra proprio un racconto...sei bravissima!
RispondiEliminaMi hai fatto tanto ridere ed ho letto con trasporto!
Mi hai fatto venire in mente di aprire un blog dedicato ai tonfi dell'arte culinaria...dove tutte noi potremmo pubblicare i nostri misfatti culinari!
Chi non ne ha da raccontare? Tutte credo!
Mi spiace per la riuscita della tua ricetta che a dire il vero non misembra poi tanto mal riuscita...:))
Aspetto che racconti il tuo successo...Baci, Rorò.
Dai non disperare non tutte le ciambelle riescono col buco, sarà per la prossima volta.
RispondiEliminaSe questo ti può consolare sappi che non sei sola anche io spesso faccio dei pastrocchi incredibili.
Baci ciao!!!
Carissima, non sei l'unica a disastrare; sapessi quante volte!!!!!!!!!!!!!!! Solema
RispondiEliminaMa come mi sono appassionata e ho seguito gli indizi già immaginado a cosa potessero portare.....che peccato cara Elga, ma sapessi io quanti inguacchi produco e come mi arrabbio!!!Bravissima anche nel delitto....
RispondiElimina:-)))) Grazie cara!!
RispondiEliminaCara Elga, sapessi quante ne combino io!!!
RispondiEliminaComunque aspetto la ricetta con spiegazione dettagliatissima del dolce portoghese!!!
Bacioni
Bellissima la cronaca, ma... detto tra noi, a me la "ciofeca" sembra frutto di delitto culinario preterintenzionale! ;-)
RispondiElimina.....suspances....... e.... nooooooooooooooooooo!!!!
RispondiEliminadai! ti giuro che io ho fatto di peggio!!!!!
però complimenti per il racconto!!!
^_^
Elga, che splendido racconto!.. MI dispiace per il dolce , ma... altrimenti non avremo questa storia!
RispondiEliminaAspetterò il prossimo post!
Baci!
questo award si sta rivelando esilarante.
RispondiEliminami dispiace ridere sui disastri però è divertente siamo tutti umani e non alieni cresciuti su un altro pianeta.
Sono certa che il latte portoghese sarà eccezionale aspetto il post.
esilarante Elga mia
RispondiEliminatroppo bello ahahahahah
***
aaaahhh povera elguccia..quanto mi dispiace...
RispondiEliminache peccato, non sapevo di questa inziativa...ho buttato un dolce rifatto 3 giorni di seguito...
stasera l'ha fatto gokkina ed è venuto perfetto!
non ho parole! :)))))
baciussss
Elga,
RispondiEliminanon so se il problema sia stato gli albumi troppo montati o la cottura. Qualsiasi crema con le uova diventa cosi' quando si cucina per troppo tempo (creme caramel, creme brulee). Un'ora in forno mi sembra troppo. Io comincerei a controllarlo dopo 30 minuti, e quando e' appena solido lo toglierei perche' continua a rassodarsi mano a mano che si raffredda.