LE MINNE DI SANT'AGATA
Sono fuori stagione decisamente per proporre questi dolci ma è una lunga storia...
Le assaggiai la prima volta da Enza in versione mignon e fu subito innamoramento verso questi pasticcini creati per onorare Sant Agata, e che ricordano volutamente seni di donna, tondi, pieni e..pure buoni!
Tornata a casa il desiderio di riproporli in famiglia era forte, ma accantonato a giornate cucinifere più lontane.
Poi la golosità si riappropria della mia memoria e così corro da Enza a cercare la ricetta, approdando ai Calicanti, i quali non solo le hanno fotografate magistralmente ma propongono anche il libro, Il conto delle Minne di Giuseppina Torregrossa, libro che narra una storia forte ma che snocciola anche la ricetta delle Minne.
Eccolo allora l'impellente bisogno di affondare i denti in una di esse e complice il viaggio in Puglia, dove ne esistono di quasi uguali, nominati Sospiri, con impasto e farcia completamente diversi sia chiaro, ma di foggia identica...tornata a casa..indovinate???
Vi riporto per intero la ricetta versione Calicanti, (anche io ho dimezzato la dose di farina, ho sostituito il burro allo strutto e ho aggiunto solo più succo di limone alla glassa per riuscire a rovesciarla)
Ho utilizzato stampi sferici in silicone e ho cotto le Minne direttamente dentro lo stampo.
“Pastafrolla
600 g di farina 00
120 g di strutto
150 g di zucchero a velo
aroma di vaniglia
2 uova
600 g di farina 00
120 g di strutto
150 g di zucchero a velo
aroma di vaniglia
2 uova
Tagliare lo strutto o il burro a dadini e lavorarlo tra le dita insieme con la farina. Quando i due ingredienti saranno ben amalgamati aggiungere lo zucchero a velo, incorporare le uova e la vaniglia. Impastare velocemente. Quando il composto avrà una consistenza soffice ed elastica, da poterci affondare le dita come in un seno voluttuoso, coprire con una mappina e lasciar riposare.
Glassa
350 g di zucchero a velo
2 cucchiaio di succo di limone
2 albumi
350 g di zucchero a velo
2 cucchiaio di succo di limone
2 albumi
Montare parzialemente gli albumi con un pizzico di sale. Aggiungere lo zucchero, il succo di limone e continuare a mescolare fino ad ottenere una crema bianca, lucina, spumosa.
Ripieno
500 g di ricotta di pecora
100 g di canditi
100 g di scaglie di cioccolato
80 g di zucchero
500 g di ricotta di pecora
100 g di canditi
100 g di scaglie di cioccolato
80 g di zucchero
Lavorare la ricotta e lo zucchero fino a farne una crema liscia, senza grumi. Unite i canditi e il cioccolato. Lasciar riposare il frigorifero per mezz’ora circa. Imburrare e infarinare stampini rotondi, Perché il dolce abbia la forma di un seno. Stendere la pastafrolla in uno strato sottile. Foderare il fondo degli stampini, farcirli con la crema e chiuderli con dischi di pastafrolla. Capovolgerli sulla piastra unta e infarinata. Cuocere nel forno a 180∞ per 25-35 minuti. Sfornare e far freddare su una griglia. Estratta delicatamente ogni cassatina dal suo stampo, colarvi sopra la glassa, in modo uniforme Perché tenderà a solidificare in poco tempo. Perché delle semplici cassatelle si trasformino come per magia in seni maliziosi, minne piene, decorare queste magnifiche, bianche, profumate rotondità con una ciliegina candita.”
ho sempre sentito parlare di questi "particolari" dolci, ma non li ho mai assaggiati!!! i tuoi sono bellissimi e da divorare!!! ;)
RispondiEliminaappena dovessi vedere in giro la voglia di mettermi a fare questo lavoro, meriterò l'assaggio di una di queste meraviglie:D.... sono perfette!!
RispondiEliminai ricordi prendono per la gola.
RispondiEliminai ricordi ci fanno buona compagnia sempre e per sempre.
i ricordi ci fanno sperare che quell'incanto torni.
grazie.
:*
RispondiEliminaidde sunnu!
Cla
Un dolce anche se fuori stagione è sempre invogliante per la gola....che buona!
RispondiEliminaAnche io sono tentata da questa ricetta ed ho la versione dei calicanti anche io, ma finora non mi sono cimentata, a te sono venute benissimo, da dare un morso attraverso il monitor!!
RispondiEliminaciao loredana
che stupenda nudità!!! un morsetto è d'obbligo!!
RispondiEliminaio ho letto il libro e la tua foto mi ricorda una delle descrizioni di questi dolci così così golosi e voluttuosi.
RispondiEliminaBellissimi!!!
Visto che non ho avuto occasione di assaggiarle nella terra d'origine, mi lascio tentare dalla tua idea e li metto nella lista delle ricette da provare
RispondiElimina:-)
Mamma mia, ma sono perfette!
RispondiEliminasplendide e deliziose, le vorrei fare ma per ora non ho gli stampini, cercherò di rimediare presto!
RispondiEliminache dolcetti meravigliosi!!devo assolutamente provarli!
RispondiEliminaChe buone, queste al paese del mio compagno si chiamano "Dolci della Sposa" e durante le vacanze, la mattina, andando a comprare i cornetti per il resto della famiglia, per me prendevo queste, sono un modo dolcissimo di svegliarsi!
RispondiEliminaIl libro è bellissimo, e anche le tue minne!
RispondiEliminasono una meraviglia!!!
RispondiEliminaAnche in Calabria le fanno e si chiamano con in Puglia "Sospiri" diversa farci diversa pasta.
Di certo queste sono una golosità unica!
:-)***
non le ho mai assaggiate ma hanno un aspetto davvero invitante!
RispondiEliminaCiao, le abbiamo viste nei blog un sacco di volte, ma non abbiamo ancora avuto occasione di asaggiarle! Devono essere semplicemente sublimi!
RispondiEliminaGrazie per la ricetta, ma le vediamo un po' troppo complesse per noi pasticcere pasticcione! Però troveremo il modo di gustare pure noi tali delizie!
un bacione
meravigliose!
RispondiEliminammh! Le Minne sono nella mia lista delle ricette che vorei proprio fare, ma non mi ci sono ancora cimentata! LA voglia mi è venuta leggendo il libro della Torregrossa e il post dei Calycanthi, ora mi torna leggendo il tuo! Son venute benissimo! Brava!!
RispondiEliminaSilvia
Grazie davvero a tutti! Vi garantisco che sono un dolce assolutamente da provare almeno una volta anche se abbastanza laboriose...
RispondiEliminaVi abbraccio
Mai assaggiate (purtroppo) però ora, grazie alla tua ricetta, posso sempre prepararmele, no? ;)
RispondiEliminaSono spettacolari!
Bellissimi! Ho letto il libro e ricordo che alla fine desideravo mangiare uno di quei dolci per concludere in bellezza. Il tuoi sono perfetti.
RispondiEliminadecisamente da provare... mi ricordo che nel film di mozart ci sono in versione cioccolatosa e li chiamano capezzoli di venere
RispondiEliminaLe tue Minne sono spettacolari! :DDDD
RispondiEliminaEssì Elga, i Sospiri pugliesi sono proprio un'altra cosa, non sempre hanno la ciliegina che invece c'è sempre sulle Cassatine...
http://ammodomio.blogspot.com/2009/07/sospiri-di-bisceglie.html
sono belle, perfette, immacolate e pure, le ho mangiate solo una volta, che buone che erano! un abbraccio!
RispondiEliminaSono perfette. Candide. La Santa sarà felice :) Il libro è molto bello, l'ho letto in un soffio. Visto che sei un'appassionata di cucina e bei libri... posso ricordarti anche il mio contest???!!! Scade il 5 settembre.
RispondiEliminahttp://lacquadorosa.blogspot.com/2011/07/il-delitto-e-servito-disfida-culinaria.html
bellisimo quel libro! mentre lo leggi non vuoi far altro che mangiare quei dolci tanto decantati!
RispondiEliminaLe conosco le Minne ed hai ragione, oltre ad essere un piccolo capolavoro della creatività umana, sono assolutamente deliziose. Ma come sempre, il ricordo legato ad momento felice o negativo della nostra vita, influenza pesantemente l'idea che abbiamo di un cibo o di un vino che stavamo gustando in quel momento. Che ci resterà impresso come un marchio nella testa. Come quando visitiamo un posto nuovo mentre siamo innamorati...quello sarà il posto più bello per noi anche se gireremo tutto il mondo. Mi sarebbe piaciuto vedere una foto delle minne prima della glassatura...ma immagino che questo sia il tuo invito a provarci. Un abbraccio, Pat
RispondiEliminaSono bellissimi questi dolci! Mi piacerebbe molto almeno assaggiarli, se arrivo ora ne trovo ancora? ;-)
RispondiEliminaChe meraviglia Elga!!!!Il libro è bellissimo ma, i tuoi dolcini....praticamente perfetti!!!!
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